I farmaci per la perdita di peso hanno una lunga e complessa storia, iniziata con l’uso delle anfetamine e arrivata fino alle moderne terapie basate su GLP-1 e GIP, come Semaglutide e Tirzepatide.
Nel corso dei decenni, molte sostanze sono state sviluppate, approvate, ritirate dal mercato o migliorate per garantire maggiore sicurezza ed efficacia. Ma quali sono state le principali tappe dell’evoluzione dei farmaci dimagranti? In questa guida ripercorriamo la loro storia, dalle prime scoperte fino alle soluzioni innovative di oggi.
Negli anni ‘30, vennero introdotte le anfetamine, sostanze che stimolavano il sistema nervoso centrale, riducendo l’appetito e aumentando l’energia.
Le anfetamine aumentarono il rischio di ipertensione, dipendenza e problemi cardiaci, portando alla loro progressiva regolamentazione e, infine, divieto.
Con la restrizione delle anfetamine, l’industria farmaceutica sviluppò nuovi farmaci dimagranti con meccanismi d’azione differenti.
Comparvero farmaci come Fenfluramina, che agiva sul sistema serotoninergico per ridurre la fame.
Si diffusero farmaci come Orlistat, che bloccava l’assorbimento dei grassi nell’intestino
Fen-Phen era una combinazione di Fenfluramina e Fentermina, che mostrò risultati promettenti nella perdita di peso. Tuttavia, nel 1997, venne ritirato dal mercato dopo studi che collegavano il farmaco a seri danni alle valvole cardiache.
La conseguente crisi della Fen-Phen portò a un maggiore controllo sui farmaci dimagranti, con regolamenti più severi da parte della FDA e dell’EMA.
Negli anni 2000, la ricerca si concentrò su soluzioni più sicure, portando alla nascita di farmaci come:
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Gli ultimi anni hanno visto una vera rivoluzione nei farmaci dimagranti, con l’introduzione degli agonisti GLP-1 e GIP.
Perché questi nuovi farmaci sono innovativi?
Con l’arrivo di farmaci come Semaglutide e Tirzepatide, il trattamento dell’obesità è entrato in una nuova era, offrendo soluzioni più efficaci e con meno rischiose a breve e a lungo termine.
Le anfetamine furono tra i primi farmaci utilizzati per dimagrire, introdotte negli anni ‘30.
Molti farmaci, come Fenfluramina e Fen-Phen, sono stati ritirati a causa di effetti collaterali gravi, soprattutto cardiovascolari.
L’introduzione dei farmaci basati su GLP-1 e GIP, come Semaglutide e Tirzepatide, ha rappresentato una svolta importante per il trattamento dell’obesità.
Sì, i nuovi farmaci approvati hanno superato test clinici rigorosi e offrono un profilo di sicurezza migliore rispetto al passato.
Attualmente (al 2025), Tirzepatide è il principio con il più alto tasso di perdita di peso documentato, fino al 22% del peso corporeo.
La storia dei farmaci dimagranti è un percorso fatto di sperimentazioni, successi e ritiri dal mercato, ma anche di progressi significativi che hanno portato alle soluzioni più sicure e avanzate di oggi.
Oggi, la scienza ha reso possibile una gestione più sicura e personalizzata della perdita di peso, ma è sempre fondamentale affidarsi al parere di un medico.